Dopo 3 sconfitte consecutive se c’era bisogno di dimostrare che la differenza la fa soprattutto la testa a certi livelli, l’Inter sfodera una prestazione massima e va quasi a vincere a Barcellona contro una squadra fortissima e che nei prossimi anni farà incetta di trofei (forse già quest’anno direi…).
Entriamo in campo concentrati e determinati, quasi tutti direi sfoderando la prestazione che si richiede: anche perché ogni sbavatura la paghiamo carissima. Bisteck sul secondo gol marca a modo suo e prendiamo gol; Mkhitarian sul primo (dopo che Thuram perde il contrasto e non rincorre l’uomo) non aggredisce Lamal che inventa un gol pazzesco. E per tutti i primi 50 minuti Dimarco senza la balia armena non riuscirebbe mai e poi mai a gestirsi il 17enne blaugrana (poi dovremmo parlare del fatto che un atleta di serie A non riesce a fare più di 50 minuti in campo).
La partita dimostra anche quanto sono importanti per noi gli assenti delle scorse partite: Thuram anche camminando è il 50% del nostro potenziale offensivo (e non solo per i gol, ma per come occupa spazi e marcature); Dumfries da quando ha rinnovato è un’iradiddio e ovviamente siccome quest’anno gira così si è infortunato proprio quando non potevamo fare a meno di lui; Bastoni stesso cambia completamente il volto del nostro gioco e sfido chiunque a dire il contrario.
La partita per chi non è un tifoso è bellissima, per me che tifo Inter un roller coaster di emozioni: i nostri gol sono tutti bellissimi, i loro bellissimi ma noi anche piuttosto sfigati. Il tiro di Raphinha se avessimo le strisce di un altro colore sarebbe rimbalzato in terra, poi sul culo del portiere per finire in corner… Invece. Invece niente. Così come il gol di Mkhitarian in fuorigioco di un’unghia (non discuto che fosse fuorigioco, discuto solo che bastavano 5 cm e vincevamo la partita).
Perdiamo Lautaro (era solo questione di tempo e si vedeva dato che era 2 settimane che camminava in campo) ma Taremi onestamente ha giocato più palloni di lui (almeno in Europa qualcosa ancora vale). Siamo ancora vivi nonostante tutto, e nonostante una proprietà che con una micragnosità tale da rivaleggiare i nostri peggiori presidenti pezzenti precedenti non ha voluto spendere quattro spicci a gennaio per dare alla squadra un ricambio all’altezza in attacco. Dovrebbero cagare cactus, maledetti (oltre a portare una discreta rogna allo stadio visto che con loro sugli spalti non vinciamo mai, al massimo pareggiamo). Still alive and kicking, più o meno.