Ho cercato a lungo un titolo per questo post e alla fine l’ho trovato nella tautologia della serata. Perché alla fine quello che resterà di questa sera è l’amarezza di aver perso l’ennesimo titolo di 1 punto avendo una squadra più forte: mi dispiace per chi crede che l’Inter vivrà facilmente altri periodi così floridi, ma io sono un interista di lunga data e so che queste fasi sono rare e andrebbero sfruttate a pieno.
Certo mi verrebbe voglia di prendermela con il killer Chiffi mandato come altri a fischiare a senso unico, ma la verità è che se all’86esimo della 37esima giornata, a 93 minuti + recupero dalla fine del campionato, sei in testa e la stai vincendo la colpa dell’ennesima rimonta è tutta tua perché nella tua area non ci devono arrivare mai.
E stasera è tempo di togliere altri alibi come quello del mercato e delle riserve non all’altezza: non perché non sia fondato, ma perché stasera ti sono mancati i titolari con un Thuram fantasma, un Barella che non ne ha azzeccata una in tutta la partita, un Mkhitarian ormai pronto per la bagina e un Calha appena sufficiente. Anche se pure le riserve ci hanno messo del loro visto che Bisteck tra Genoa, Bologna, Parma e stasera ci è sicuramente costato lo scudetto (e mi dimentico qualche partita che ho rimosso per conservare un minimo di salute mentale); e che Arnautovic dovrebbe passare alla storia come lo stronzo che ci è costato due scudetti con due maglie diverse (suo il gol del pareggio di 3 anni fa, suo il non gol di stasera da mezzo metro che se ci fosse stato Frattesi eravamo Campioni d’Italia).
Dall’inizio dell’anno prendi rimonte su rimonte e lo staff tecnico non ha fatto nulla per porre rimedio alla cosa: ho vissuto partite e partite a sperare di essere 2 gol in vantaggio per non rischiare di prendere il pari, ma questo è inaccettabile nella visione di calcio che ho io. Quando sei più forte e stai vincendo, non devono mai arrivare dalle parti del tuo portiere, mentre stasera oltre alle due fagiolate che ci costano due volte il pareggio abbiamo concesso ai laziali svariate infilate salvate solo da Sommer, dalla loro scarsezza o da interventi difensivi alla disperata dei nostri.
Da un certo punto di vista la partita di stasera è un riassunto dei motivi per cui in 4 anni hai regalato lo scudetto due volte a una squadra inferiore per 1 punto (non conta se alla fine saranno 2 o 4, conta il punto di distacco di stasera): almeno una decina di volte durante l’anno avresti potuto chiudere i giochi o metterti comodo e hai sempre sempre sempre mancato l’occasione; hai incassato 35 gol (più del doppio dell’anno scorso); hai costantemente cannato la lettura della gara in corso ritardando cambi che forse avrebbero evitato il peggio; hai corso sempre sul filo del rasoio sperando in una botta di culo, ma quando la botta di culo arriva bisogna coglierla altrimenti la dea bendata te la fa pagare cara. E infatti siamo qua in un mare di amarezza.
Stasera hai perso l’ennesimo treno che ti si era presentato, ma l’assenza del titolo è figlia di ben altri match; è figlia dei 2 gol concessi ai gobbi in casa, del gol concesso al Genoa al 92esimo, dei pochissimi scontri diretti vinti, del gol di Billing all’87esimo nella partita che li avrebbe uccisi, della rovesciata di Orsolini al 93esimo con il tuo uoomo che lo marca a 10 metri in area, e potrei andare avanti così. Hai perseverato in molti dei tuoi errori, sperando che le tue doti compensassero abbondantemente i difetti, ma si è dimostrata una strategia che non ha pagato, perché possiamo parlare quanto vogliamo ma sull’albo d’oro rimarrà solo che sei arrivato secondo, con una rosa più forte e dietro a una squadra che ha provato in tutti i modi a fartelo vincere. Le parole però stanno a zero e contano solo i fatti. E i fatti sono che i Campioni d’Italia non saremo noi. Il resto sono chiacchiere.