I giochi sono stati fatti nella scorsa giornata, ma questo lo sapevamo già. Ed è un gran peccato perché ci facciamo scucire lo scudetto dal petto per un misero punto a quota 82, la più bassa da anni e anni. Si poteva vincere? Si poteva vincere. Quando? L’elenco delle occasioni perdute è lungo, una vera fiera delle illusioni.

La partita ha poco da dire, ma una cosa la certifica: se domenica scorsa avessimo giocato con più riserve che almeno la gamba la mettevano probabilmente avremmo vinto contro la Lazio e saremmo primi in classifica. Ma con i se e con i ma non si vincono i campionati e direi che questo nostro torneo ne è la prova provata.

Regoliamo un Como volitivo ma ben poco pericoloso con un gol di imperio di DeVrij (aumentando i rimpianti per non averlo visto in campo domenica scorsa al 65esimo come al solito, cosa che ci avrebbe evitato la stronzata di Bisteck all’88esimo) e un gol di sCorrea alla sua ultima apparizione in nerazzurro. Addio Joaquin vattene affanculo senza passare dal via.

Purtroppo sull’altro campo la legge di McTominay non dà scampo: lo scozzese, prima ancora che quella merda gobba in panchina, è il fattore che ha garantito almeno metà dei punti dei Naples, ma difficile dire che non abbiano giustificato la propria vittoria sul campo.

D’altronde ho avuto modo di scrivere già diverse volte che se riusciamo a individuare almeno una decina di episodi in cui avremmo potuto staccarli e – forse non chiudere – ma ipotecare lo scudetto, non sono più episodi, ma sono errori a cui non si è voluto porre rimedio: la società non ha voluto fornire alla squadra una terza punta degna di questo nome e i 2 gol in un girone di Thuram sono una sentenza inappellabile (non è un caso che segniamo pochissimo su azione e moltissimo su calcio piazzato con i difensori), senza contare che lo stato di forma pietoso per mesi di uno, l’altro o entrambi gli attaccanti ha determinato molta poca copertura in difesa.

Da inizio anno infatti abbiamo subito gol senza soluzioni di continuità, quasi il doppio dell’anno scorso, quasi sempre subendo rimonte, quasi mai tenendo il risultato, con uno score negli ultimi 15 minuti di gara veramente immondo. Ma l’allenatore non ha ritenuto di dover trovare delle alternative al modo in cui giochiamo scegliendo di vivere o morire con il suo modulo e il suo stile di gioco. Direi che non gli ha portato i frutti sperati. E poco vale l’appunto che anche qui c’è lo zampino dei nostri direttori (ora uno addirittura presidente) che non sono riusciti a trovare riserve in mezzo al campo che aiutassero seriamente la squadra (avessimo noi un McTominay avremmo vinto lo scudetto con 20 punti di vantaggio). Alcuni ritengono ci sia stata grande pigrizia in Inzaghi, mentre io penso che non sia pigrizia, ma una scelta deliberata. Della cui responsabilità va giustamente chiamato a rispondere (1 scudetto su 3 contendibili è un bottino misero). 

E’ molto amaro chiudere le cronache di questo campionato così, perché l’epilogo in cui speravo era diverso e non capisco come questo sentimento non possa essere condiviso al di là di tutti gli altri ragionamenti. Nella nostra storia solo 5 allenatori avevano fatto la doppietta back-2-back, un obiettivo che secondo me meritava altro impegno e determinazione (mi spiace ma la nostra squadra anche con il triplo impegno vale più di 81 punti nella sua attuale configurazione, ne sono convinto). Ce la mettiamo in saccoccia così, perché giustamente chi vince gode, chi perde spiega.

PS: non entrerò nel merito della querelle aia-media-retropensieri, ma se come alcuni di noi ritengono la questione è stata importante per indirizzare molti episodi, la società non doveva incazzarsi alla 37esima, ma cominciare ad alzare la voce bene prima. Farlo adesso non solo è tardivo, ma rischia di diventare grottesco (indipendentemente dalla fondatezza della cosa). Quindi, caro Marotta che pensa di poter influenzare le cose con manovre tutte politiche, mi sa che non hai capito che non sei alla Juve. Ma forse anche tu hai i tuoi obiettivi e alzare la voce non ti aiuta a raggiungerli (ma avrebbe aiutato l’Inter).