Skip to content
Appunti d’estate 2025 (1)
- Siamo a metà luglio e il dado è quasi tratto: Marotta e la dirigenza sembrano ormai aver optato per la conferma di gran parte della rosa anche per la stagione 2025/26 in barba alla vox populi che desiderava una rivoluzione con un primo massiccio ricambio tra i titolari. Decisione pare presa da tempo, anche per limiti economici e di manovra, visto i contratti ancora validi fino al 2026 di gran parte degli anziani: gli ultimi quindici tragici giorni di maggio non hanno quindi scalfito i vertici nerazzurri e quindi si va per il terzo anno consecutivo con la stessa formazione titolare, al netto di qualche sfumatura. Avranno ragione loro?
- Personalmente però, oltre a sottolineare i soliti limiti economici (e di costo squadra, e di investimenti che non vanno oltre il Ralphcano – cfr 25 milioni di euro circa a giocatore), noto una forte mancanza di coraggio da parte dell’Inter: non c’era paradossalmente momento migliore per provare a fare quel benedetto player trading che quasi tutti attuano, soprattutto all’estero. Non sono cieco, ho ben chiaro che in Italia la situazione economica è mediamente disperata, ma molte esperienze insegnano che anche in certe condizioni vendere e comprare per rinnovare squadra, stimoli ed equilibri di spogliatoio si può fare. Probabilmente la nostra dirigenza non è quella adatta a certe situazioni, attua da sempre una strategia conservativa che poi molto spesso è stata anche la nostra salvezza in termini di risultati negli ultimi anni. Prima o poi, però, sarà necessario farlo, al netto di vedere quanto lunga è questa corda che per ora stiamo ben tirando. Forse lo vedremo con un’altra dirigenza.
- Ecco, proprio su questo concetto pongo però una riflessione: la proprietà prima o poi metterà al comando i suoi uomini (stesso dicasi per un eventuale compratore), anche in me c’è la voglia di vedere, appunto, una dirigenza più moderna e coraggiosa, ma da qualche parte mantengo un timore recondito di ritrovarmi a capo della nostra struttura sportiva qualche manager all’americana che di calcio, soprattutto, del nostro calcio, capisce poco. Capite bene quanto importante sarà in futuro verificare questo tipo di movimenti e forse è per questo che Marotta e Ausilio stanno mantenendo l’ossatura di una squadra che finora ha dato sufficienti risultati sportivi tali da permettere loro di non essere stati quasi mai messi in discussione. Quel “quasi” però contiene il peso enorme e recente della finale di Champions 25 e dello scudetto 24/25 che alla lunga, visto che per ora non è stato fatto, non potranno essere ignorati.
- L’unica speranza, quindi, è che tutti vogliano fare un ultimo grande ballo per chiudere bene questa lunga esperienza insieme e nel mentre coinvolgere qualche nuovo giovane innesto, forse ben felice di partire in sordina senza grosse attese. A noi non resta che riporre nel cassetto quella pura e genuina curiosità da tifoso affamato di novità e nuovi grandi giocatori in campo con la propria maglia, preparandoci a vedere schierata in Inter-Torino più o meno questa squadra: Sommer Pavard Acerbi o De Vrij Bastoni Dumfries Barella Calhanoglu Mkhitaryan Dimarco Thuram Lautaro. Tifossi, contenti? (Cit)

Condividi questa storia - scegli la piattaforma
Page load link