Si conclude con un eccessivo 0-2 la nostra avventura al Mondiale per Club e il nostro bellissimo percorso “0 tituli” 2024-2025 (se non si capisse sono ironico che ho ancora le palle girate per il mese di maggio, quello di giugno non conta un cazzo se non per quelli con il pallottoliere che purtroppo sono anche i padroni della baracca): la sconfitta è frutto soprattutto del gol regalato al minuto 3 da Sommer in versione Handanovic (in collaborazione con Darmian che è pronto per indossare un gessato e non certo scarpe con i tacchetti e con un DeVrij stasera versione Lazio 2021).
Adesso che siamo tutti a casa (olé! cit.) possiamo analizzare le differenze durante la partita (ma anche le similitudini durante tutta la stagionoee) che hanno portato al risultato di questa partita: intanto in campo soprattutto nel primo tempo si è vista una sola squadra con la voglia di portarla a casa, e non era nerazzurra ma tricolore. Non è solo il gol a dimostrarlo, ma sopratutto tutte le palle recuperate e sporcate, e prova ne sia che noi non andiamo oltre al mezzo tiro in porta nostro targato “piede più educato d’Europa” Dimarco.
Certo qualcuno potrebbe anche argomentare che la differenza la fa anche la palla che passa in mezzo alle gambe di Sommervic perfettamente e quella che invece picchia sul tallone di Fabio a fine partita sulla girata di Lautaro, o i mille rimpalli sempre vinti dai brasiliani (tra cui quello che porta al primo gol), o il palo clamoroso colpito dal Toro che poteva anche entrare, differenze di centimetri. E avrebbe ragione, ma è tutto l’anno che discutiamo di differenze di centimetri e forse è il caso di guardare anche le similitudini.
Per esempio la (non) determinazione a vincere la partita. Sono convinto che non pochi (primo tra tutti Tikus grande delusione di questo 2025) saranno ben contenti di tornare a casa (e le parole di Lautaro a fine partita mi pare che confermino questa mia sensazione). In piccolo ieri fino al 75esimo è sembrato di vedere di nuovo la non-Inter di Monaco. Ma non è solo questione di determinazione: fino a che in campo ci sono stati i titolari non hai mai tirato in porta; per vedere cambiare l’inerzia della partita hai dovuto mettere dentro 3 pischelli di livello sicuramente inferiore ai titolari, ma mentalmente più liberi e con la voglia di dimostrare qualcosa.
Se si vuole vedere il problema (la fine di un ciclo e la necessità di rinnovare la rosa e cominciare qualcosa di nuovo) gli elementi ci sono tutti, ma temo che la smania (e la necessità stante il poco supporto societario) conservatrice prevarrà, anche perché la sensazione che anche Marotta sia altrove con la testa e con il cuore è forte, e questo è imperdonabile visto il suo attuale ruolo (di mr “25 mln per un terzino che non ci serve” Ausilio e delle sue hotline manco parlo perchè mi arrestano).
Ci aspettano anni duri che forse dopo gli ultimi sei speravamo di esserci messi alle spalle definitivamente, ma la storia (e non solo quella del calcio) ci insegna che i fantasmi del passato sono sempre pronti a tornare per calcare il palcoscenico. E temo che sia proprio quello che ci attende. Alla fine l’unica cosa vera dell’Inter rimane la maglietta nerazzurra e noi tifosi, almeno fino a che non completeranno il passaggio al calcio show 3.0 eliminandoci a favore di turisti e americani in ciabatte che bevono una bibita ridendo quando prendi gol. Tocca a noi tenere alta la bandiera. Sempre e solo FORZA INTER!
PS: ci vediamo tra 56 giorni, ora devo riprendermi da sta lunghissima stagione di merda.