• E quindi vogliamo Lookman. In barba al mio post precedente, che, in sintesi, sottolineava come l’Inter si mostrasse sostanzialmente immobile sul mercato e pronta a schierare la stessa formazione da due stagioni a questa parte, negli ultimi giorni ecco spuntare a sorpresa l’interesse per l’attaccante nigeriano dell’Atalanta. Prima pubblicato solo da Zazzaroni e il Corriere dello Sport, poi a ruota da tutti i media che a quel punto sembravano conoscere ogni dettaglio della trattativa, la conferma si è avuta con le parole di Ausilio, che ha dichiarato come l’Inter avesse fatto la propria offerta avendo scelto Lookman come rinforzo in attacco. La cosa mi ha sorpreso un po’, sia per l’entità del potenziale investimento, a cessioni praticamente ancora ferme a zero, sia perché non ritenevo fattibile un’altra operazione importante in attacco, dopo Bonny e la conferma di Pio Esposito. Probabilmente è stata una roba nata negli ultimi giorni, quasi all’improvviso e, nella testa dei dirigenti, da cogliere a prescindere da quanto fatto finora.
  • È la scelta giusta? Beh, avere la possibilità di prendere uno dei calciatori più decisivi degli ultimi anni in Serie A, con velocità e dribbling, cioè quello che ci manca da una vita e che personalmente agogno da lustri, dovrebbe comunque annullare qualsiasi pensiero “riflessivo”. Forse si porrà il tema della convivenza con Lautaro e Thuram (ma alla incedibilità di quest’ultimo credo fino a un certo punto), dato che un tridente di questo tipo non può essere retto dall’ultima Inter, e della conferma di Pio Esposito che, è vero, resta l’unica prima punta oltre Lautaro ma soprattutto in caso di attacco a due vedrebbe diminuire ulteriormente le sue potenziali chance. Io credo che, visto anche quanto successo nel recente passato, l’Inter debba avere un attacco all’altezza della sua storia e degli attuali impegni, sta poi all’allenatore trovare la giusta alternanza e soprattutto il giusto equilibrio in campo per farci vedere qualcosa di nuovo e che ci aiuti nei momenti di difficoltà a restare vincenti.
  • A proposito di equilibrio: sono sempre dell’idea che le grandi squadre debbano essere costruite su difesa solida ma soprattutto un centrocampo che rappresenti il punto focale e di snodo di tutti gli schemi di squadra (menzione a parte per l’attacco, soprattutto quando contempla calciatori dalla tecnica sopraffina o dal gol facile). Ecco, ancora non mi è chiaro come l’Inter voglia costruire le fondamenta della nuova formazione, con Lookman e, come pare, senza un Calhanoglu che attualmente sta flirtando con un’altra zona di Istanbul. Ok liberarsi del turco, che pare elemento ormai estraneo al nostro mondo nonostante le parole dei dirigenti, ma come vogliamo ricostruire il centrocampo? Riusciremo a mettere muscoli e cervello con un altro acquisto? E, vendendo lui ed Asllani privando quindi la rosa di registi, qual è l’idea tattica dietro le operazioni che sembrano schiarirsi all’orizzonte? Personalmente non lo so, so solo che dovremo fare grande attenzione a questo aspetto, altrimenti il pur ottimo Lookman non potrà bastare a mettere giù una formazione con senso ed equilibrio. Servirebbe terminare la campagna acquisti con (Leoni e) Stiller (ride, ndr) per immettere gioventù, forza, visione e nuove energie con determinate caratteristiche. Li ho citati per parlare di caratteristiche più che di nomi, so benissimo che sono impossibili all’interno della nostra situazione, ma serve, ribadisco, un piano chiaro per l’architrave del nostro “undici”, vale a dire il centrocampo, soprattutto in caso di addio del turco. Ne saremo capaci?