di Lord_Rh
È stato più o meno alla fine dell’estate scorsa.
Un giorno, non ricordo di preciso quando o perché, forse all uscita dei calendari del maxi girone della nuova Champions League, vengo colpito da un dubbio: “Quando giocano la finale di Champions quest’anno?”
Apro Google, leggo, e ci rimango di merda.
La data è proprio quella, sabato 31 maggio 2025, esattamente il giorno che ormai da mesi io e la mia Signora abbiamo fissato come data del nostro matrimonio.
I preparativi, a mia discolpa, erano iniziati quando la cosa non era ancora preventivabile: non volendo organizzare nulla di fretta ce la siamo presa con estrema calma: proposta a gennaio, cerimonia a maggio dell’anno successivo. No stress.
La ratio della scelta era semplice: “Il 31 maggio è un sabato ed è prima del ponte del 2 giugno, sarà perfetto per chi vorrà fermarsi per qualche giorno in Valle”. Quanto altruismo.
In ogni caso, apro Google, leggo e la prima reazione è un pensiero irrazionale, del tutto istintivo, che dura meno di un secondo “ma vuoi vedere che…?”.
Poi comincia la fase della negazione. La concorrenza è agguerrita, la formula nuova rende il tutto ancora più difficile, ci sono mesi di partite in cui qualcosa può andare storto. Insomma, scaccio il pensiero dalla testa.
Faccio però notare la cosa a mio fratello (malato anche lui di Interismo) condendo il tutto con una risata “Figa se andiamo in semifinale mi toccherà tifare contro.” POVERO INGENUO.
Poi cominciano ad arrivare i verdetti del campo.
La squadra passa indenne da Manchester, vince con l’Arsenal, vince tutto sommato agilmente contro le piccole del girone (salvo qualche eccezione). Il sospetto spinto in fondo ai meandri del cervello comincia a riaffiorare, anche perché i ragazzi sbadati e superficiali visti in campionato nelle serate che contano sono mentalmente e fisicamente sul pezzo.
Da Bayern-Inter in poi non ho più dubbi: questi vogliono andare in finale, questi vogliono che il 31 maggio io tenga un occhio sul buffet e uno sul telefono. La mia convinzione vacilla solo al 2-3 del Barcellona, ma ci pensa Acerbi a ricordarmi che è tutto già scritto da mesi.
L’unica cosa che non riesco a decifrare è l’epilogo che mi aspetta: il Dio del Calcio vuole farmi un regalone in un giorno che in ogni caso non dimenticherò? O il DNA è così potente da volermi rovinare, dopo svariati compleanni, anche il matrimonio?
Mentre si avvicina il giorno fatidico la voce si sparge. Persino invitati che non saprebbero distinguere un pallone da calcio da uno da rugby cominciano a scrivermi “Ah ma l’lnter è in finale? Proprio quella sera?” Sì, proprio quella sera, PD.
Quei pochi invitati Interisti nel frattempo cominciano a mandarmi messaggi vagamente minatori per ricordarmi che uno schermo sarà d’obbligo, altrimenti ci sarà nel migliore dei casi la fuga dal ristorante, nel peggiore dei casi del vero e proprio vandalismo. Ovviamente li accontento, ma per una fortunata coincidenza l’unico schermo disponibile che prenda TV8 è in una saletta appartata rispetto alla sala dove il resto dei non malati sta cenando.
Mi premuro che lo schermo funzioni e dopo pochi secondi dal calcio d’inizio torno a sedermi vicino a mia moglie.
Sul resto non ho molto da dire: dopo 12′ capisco perfettamente l’aria che tira e mi dedico interamente alla festa controllando di tanto in tanto il live (cosa peraltro inutile, visto che dagli altri tavoli sono così gentili da aggiornarmi in tempo reale a colpi di pernacchie).
Al 4-0, forse preoccupati che possa decidere di buttarmi dallo strapiombo che domina la Valtournenche, persino il contingente Gobbo-Milanista fa partire gli Anni degli 883 per farmi cantare un po’.
La partita scivola via, mi reco all’Open Bar, dove mio fratello sintetizza alla perfezione l’intera giornata “Veramente una gran bella festa. Epperò Po*******nna”.
Inutile dire che la partita non l’ho vista, non la guarderò, non guarderò gli highlights, non ho intenzione di aprire X o giornali sportivi per diverso tempo e credo che anche sul blog per un po’ latiterò.
Se e quando leggerete queste righe sarò in viaggio di nozze in Giappone a disintossicarmi; è stata una stagione estenuante sotto ogni punto di vista e necessito di uno stacco anche io, come un Dimarco qualsiasi.
Mi scuso con i gentili amici utenti per la lunghezza. Un abbraccio e sempre forza… vabbè.
P.S. piccolo estratto dal discorso del testimone, che rivolgendosi alla Sposa chiede: “Sei disposta a sopportare ore di video di scacchi, (varie ed eventuali) e la sua consultazione giornaliera e compulsiva del blog di CasaInter?”
In qualche modo al mio giorno speciale avete partecipato anche voi 🙂