di Defilato_all_ala
Mi sono trovato a pensare a te in una notta insonne, l’ennesima di questa settimana.
Dopo che ho vissuto l’annuncio del tuo addio come una finestra aperta di primo mattino, in un Giugno in cui la canicola estiva si affaccia.
Pensieri che sono ancora confusi e aggrovigliati ma densi di rimpianti.
Rimpianti sì, tanti.
Per come è finita, per quello che potevi essere, per quello che ci è scivolato tra le dita, per quello che ci hai portato ad ottenere, per le notti di furore che non vivevamo più da tanti anni.
Nella stagione più infame della tua gestione credo alla fine che tu abbia meno colpe di quante ora te ne stanno gettando addosso.
Ti sei trovato in un grande tritacarne, con una proprietà allo sbando in piedi per miracoli contabili, escussa e passata di mano, con una dirigenza che ultimamente non sembra più avere interesse per il lato sportivo, allineata alle logiche economiche e di entertainment tanto a care alle proprietà americane.
Ho riconosciuto il buono che hai portato dentro il campo con il tuo lavoro maniacale e tutto quello che non sei riuscito a migliorare.
Testardo, attaccato alle tue piccole manie e scaramanzie, restio ai cambiamenti, incapace di usare il bastone con i tanti somari che popolano il campo di calcio.
C’è un buonismo dentro di te che poco si addice a un mondo di tagliagole.
Sei preparato tecnicamente ma non abbastanza scaltro da capire quando cambiare. Con quell’educazione sommessa che ti rende difficile portare acqua al tuo mulino anche con mezzucci dialettici tipici di tanti filibustieri della serie A.
Non mi ha fatto male il tuo addio. Lo aspettavo come la più inevitabile delle conclusioni del disastro perpetrato.
Non mi ha fatto male il come; ho la scorza dura di chi da tanti anni ha smesso di avere idoli e idoletti soprattutto in un mondo fatto di soldi e coltellate.
Mi ha fatto male il pensiero che a un certo punto si potesse cambiare direzione a questo calcio che vuole tutto, sempre e subito, fatto di cicli brevi e cambiamenti improvvisi. Ho creduto che tu potessi scrivere una pagina duratura della nostra storia come altri grandi allenatori all’estero.
Ma il tuo percorso di crescita si è interrotto o forse non c’è mai realmente stato, non sei stato in grado di lottare neanche per te stesso.
Fatti le spalle un po’ più grosse Simone, lo dico per il tuo bene.
Nonostante un epilogo assai infelice, per non voler calcare eccessivamente la mano, ti faccio i miei migliori auguri.
Grazie di tutto e vaffanculo per tutto.
Ciao.
Ora fuori dai coglioni.